Smart city e privacy: Sanzione a Trento per progetti AI invasivi
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L’equilibrio tra innovazione e privacy nelle Smart City
In un articolo precedente, avevo sollevato preoccupazioni sui pericoli legati alla privacy nelle smart cities. La recente sanzione inflitta dal Garante per la protezione dei dati personali al Comune di Trento per i progetti di ricerca Marvel e Protector conferma questi timori, dimostrando come l’innovazione, se non guidata da un’attenta valutazione etica e legale, possa trasformarsi in una minaccia per la privacy individuale.
Marvel e Protector: I progetti contestati
Il Comune di Trento è stato sanzionato per aver condotto due progetti di ricerca scientifica che sfruttavano tecnologie di intelligenza artificiale (AI) in modo invasivo e senza una base giuridica adeguata. Entrambi i progetti, finanziati con fondi europei, miravano a migliorare la sicurezza urbana, ma hanno sollevato serie questioni in merito alla protezione dei dati personali.
Trattamenti illeciti e rischi per i diritti fondamentali
Il Garante ha stabilito che il Comune di Trento non ha fornito giustificazioni valide per il trattamento dei dati personali, inclusi quelli relativi a reati e categorie particolari. Inoltre, le tecniche di anonimizzazione utilizzate sono state ritenute insufficienti a mitigare i rischi di reidentificazione. Questo rappresenta un grave problema, considerando che i dati venivano anche condivisi con terzi.
Mancanza di trasparenza e valutazioni d’impatto
Il Comune non ha adeguatamente informato i cittadini sui trattamenti effettuati, né ha compiuto le necessarie valutazioni d’impatto prima dell’avvio dei progetti. Queste omissioni hanno contribuito alla decisione del Garante di infliggere una sanzione di 50.000 euro, oltre all’ordine di cancellare i dati trattati illecitamente.
Implicazioni per la libertà democratica
Questi progetti sollevano questioni critiche riguardo al modo in cui la sorveglianza nelle smart cities può influenzare il comportamento delle persone e limitare le libertà democratiche. La sanzione al Comune di Trento evidenzia la necessità di un approccio più cauto e rispettoso della privacy nella realizzazione di progetti che impiegano l’AI in contesti urbani.
Verso un futuro conforme alla privacy
Nonostante la severità della sanzione, il Garante si è dichiarato aperto al dialogo per supportare future iniziative che utilizzino l’AI in modo conforme alle norme sulla privacy. Questo approccio costruttivo è essenziale per garantire che le innovazioni nelle smart cities non compromettano i diritti e le libertà degli individui.
Irregolarità contestate
Il Garante ha dichiarato, ai sensi dell’art. 57, par. 1, lett. f), del Regolamento, l’illiceità del trattamento effettuato dal Comune di Trento per violazione degli artt. 5, par. 1, lett. a), 6, 9, 10, 13, par. 1, lett. c) ed e), e par. 2, lett. a), b) e d), 14 e 35 del Regolamento, nonché 2-ter, 2-sexies e 2-octies del Codice della Privacy
Link al provvedimento del Garante
https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9977020